Riflettevo giorni fa su quanto al giorno d’oggi e complice la tecnologia siamo continuamente iper stimolati da un punto di vista culturale. Leggere, ascoltare musica, vedere un film, tutte attività volendo estremamente facili da inserire nella propria quotidianità. Molte sono a pagamento, questo è vero.Continua a leggere…
Categoria: amenità varie
Game of Thrones,commento al series finale ‘The Iron Throne’
Cosa facevo prima di Game of Thrones? Che serie guardavo? Quali frasi tormentone echeggiavano nel mio cervello bacato a parte ‘Valar Morghulis‘ e ‘The North Remembers‘?
Ma soprattutto: che cosa farò ora che questo series finale imperfetto è andato in onda?
Forse potrei iniziare scrivendo una letterina a JJ Abrams per chiedere perdono per aver parlato male della chiusura di Lost.
Stationery: segnalibri e cose carine per la scrivania
Il mondo dei lettori si divide in tre categorie: quelli che leggono libri e tengono il segno piegando la pagina (le famose orecchie) quelli che usano i segnalibri improvvisati tipo biglietti del treno, scontrini, cartellini di vestiti e quelli che invece non iniziano un libro se non hanno a portata di mano un pregiato segnalibro.
Io, manco a dirlo, appartengo a tutte e tre le categorie, essendo una disordinata cronica che lancia letteralmente in borsa le sue cose, ma allo stesso tempo una shopaholic e quindi desidero ovviamente segnalibri carini: a Natale ho ricevuto un utilissimo calendario di Legami Milano che per ogni mese fornisce un segnalibro tematico da staccare ed è l’unica cosa che mi fa prendere bene il trascorrere così veloce del tempo.
La mia wishlist di compleanno
Aprile è il mese del mio compleanno, ricorrenza che io amo e odio contemporaneamente come il Capodanno. Sono sempre solita appuntare le cose che vorrei in dono, come a Natale, spesso le ho ovviamente anche ricevute.
Quest’anno tutta presa dalla casa e dalla necessità/desiderio di acquistare oggetti di arredamento, sono stata molto meno concentrata sul materialismo da compleanno.
Meno, ma non completamente virtuosa e dunque ho preparato una dettagliata wishlist di cose che mi piacciono molto raccolte lungo tutto il 2017 e di cose di cui avrei davvero bisogno (oltre ad un bonifico).
Festa del papà: più amati e odiati di serie tv e cinema
Mentre il mio padre vero attende come ogni anno che gli venga consegnato il suo regalo della Festa del Papà, ovvero una confezione grande di Pocket Coffee (l’anno in cui ho provato a cambiare genere l’ho traumatizzato e deluso), credo non ci sia giorno migliore per parlare di quanti padri, alcuni perfetti, altri da sciogliere nell’acido, tv e cinema ci hanno regalato.
Ristrutturazione e materialismo: wishlist degli oggetti del desiderio per la casa
La ristrutturazione di casa e le spese varie che questa comporta, ha imposto nella mia vita da inizio 2018 un rigido proibizionismo per tutto ciò che riguarda l’acquisto di abbigliamento ed accessori vari, prevalentemente fast fashion, ma che sommati nell’arco di un anno corrisponderebbero comunque all’acquisto di almeno una borsa Frenzlauer, mio recondito desiderio ormai da anni.
Negli ultimi mesi ho risparmiato un po’, avrei potuto sicuramente fare meglio e quindi ora che mi trovo fisicamente con le mani in pasta all’interno della ristrutturazione ed arredamento, devo necessariamente tirare la cinghia su tutto quello che in realtà non mi serve, in quanto ricoperta letteralmente di abiti, e costretta 5 giorni su 7 ad indossare una divisa da impresario di pompe funebri.
Tutto questo mi ha sì reso virtuosa da un certo punto di vista, ma ovviamente non mi ha impedito di spostare l’intera mia attenzione da shopaholic su tutto un altro settore, fino ad oggi da me completamente ignorato: l’arredamento.
Le orribili – e soprattutto inestinguibili come un Gremlins che si moltiplica alla mezzanotte – incombenze burocratiche, che sarebbero anche piacevole parte di un naturale momento di crescita ed indipendenza – se solo non avessi esaurito energie, forze ed entusiasmo necessari nei mesi precedenti l’acquisto della casa, stando dietro alla peggiore agenzia immobiliare nella storia delle agenzie immobiliari – mi inseguono e opprimono il mio tempo libero.
C’è inoltre da dire che, non essendo assolutamente in grado di distinguere una putrella da una brucola, la mia partecipazione attiva alle decisioni su come poi effettivamente trasformare l’abitazione si limitano ad agitare il ditone indicando dove mettere le prese elettriche e urlare ‘Ommiodio dove avete messo i termosifoni’, capirete che la mia isola felice non può che essere rappresentata dallo smanettare forsennato sui vari Ikea, Maison du Monde, Conforama, ArredaClick, alla ricerca di mobili ed accessori, alcuni assolutamente non indispensabili e soprattutto non acquistabili al momento, ma non per questo bramati di meno.
Ho stilato per voi quindi la mia personalissima wishlist del materialismo per la (mia) casa felice:
Dottor Gadget, sito assolutamente pericoloso per gli spendaccioni come me, propone una bellissima targa in metallo con l’insegna della mitica stanza misteriosa che appare agli studenti di Hogwarts bisognosi di aiuto, e che all’occorrenza si trasforma al suo interno in ciò che si sta cercando. Perfetta sulla porta di un ripostiglio, nella speranza si ingrandisca al punto da contenere tutte le cianfrusaglie che si accumulano in una casa senza nemmeno accorgersene.
Non sono una grande amante degli orologioni da parete, mi dimentico che esistono e finisco per cercare di capire che ore sono dalla tv, dal cellulare o semplicemente chiedendo a chi è in casa con me. Farei volentieri una eccezione per questa mini sveglia stile anni 50/60 che cercavo da tempo e che con l’appellativo di Tokyo Clock, avevo visto su Ebay alla modica cifra di 150 euro.
Lampadario di carta morte nera
Ho motivo di credere che il mio compagno potrebbe seriamente darsi fuoco in salotto qualora appendessi un ammennicolo di questo genere, ma guardate tutta la sua maestosità, non vi sembra di sentire già la marcia imperiale in sottofondo?
Lo zerbino è un po’ il biglietto da visita della casa, e per quanto adori quello visto in giro con scritto ‘oh no, not you again’, questo col logo Marvel mi pare adatto ad esprimere la mia adorazione assoluta seconda solo ad Harry Potter e Star Wars.
Lo so, lo vedo da Instagram che ormai ce l’hanno praticamente tutti. Diciamo che trovo questa mirabile insegnina luminosa, come un buon metodo alternativo anche per scriversi cose da ricordare e posizionarla che so, in cucina. Immaginate venire illuminati dalla luce retrò di un memo che dice ‘ricordati il burro per la besciamella’.
Io possiedo 4 vinili in croce, compresa la colonna sonora di Profondo Rosso firmata dai Goblin. Acquistare un giradischi è dunque la giusta strada per acquistare anche buona musica. Settore nel quale io non sono assolutamente esperta, ma che amo molto nei momenti di solitudine. Questa ‘fonovaligia’ di TroppoTogo è davvero meravigliosa.
Monogram Mugs di Anthropologie
Anthropologie è uno sito di abbigliamento ed arredamento americano, scoperto sempre grazie ad Instagram e celebre negli ultimi mesi grazie alle belle tazze con le iniziali del proprio nome. Io vorrei queste qui con animali e simboli, ovviamente alla lettera del mio nome corrisponde un disegno che non mi piace quindi fingerò di chiamarmi con la G, la O, La S ecc.
Comò legno e verde Maison du Monde
La nota di colore che amerei in camera da letto. Sinceramente essendo nuova di questo mondo dell’arredamento non saprei valutare se il prezzo sia giusto o meno per un comò, so solo che questo proprio lo desidero ardentemente.
Mobile credenza Maison du Monde
Questa imponente anche in termini di prezzo, credenza in massello di quercia la vedrei bene all’ingresso, magari con una bella lampada sopra, questa credo sia un po’ troppo larga e bassa per il posto in cui vorrei posizionarla, ma il genere che mi piace è questo e credo non faticherò a trovarne anche altre simili.
Si sta valutando l’idea di portare con noi anche il nostro amato e grasso gatto Otto, che merita giustamente un suo spazio per poter stare ad occhi chiusi a meditare su come manipolare ulteriormente le nostre menti. Otto dispone già di un lettino in legno di Ikea dotato altresì di materassino e coperta, ma questo simil divanetto da salotto mi pare perfetto per la sua vita diurna ed ovviamente da brava scema, Ikea mi ha subito presa all’amo.
Lo specchio è una faccenda molto seria e complessa, perché deve riprodurre la nostra immagine in maniera veritiera, ma non traumatica, pertanto richiede una lunga serie di passaggi per la sua scelta. Per una superficie riflettente a figura intera mi riservo di scegliere in un momento di maggiore serenità e senza il fiato sul collo dei muratori che chiedono di prendere decisioni su muretti, pavimenti, rivestimenti, rubinetti. Poiché però credo di poter affrontare la vista della mia faccia in maniera abbastanza coraggiosa, ho molto amato questo specchio in quello che credo essere ferro battuto.
Siete ingenui se credete che la mia brama di oggetti finisca qui, sono semplicemente agli inizi di questa esplorazione e soprattutto senza troppi soldi da spendere in queste cose, quando al momento mi/ci tocca scegliere caldaia, frigo e lavatrice (a proposito: le lavatrici che si programmano con il cellulare a distanza sono davvero utili? Esiste davvero qualcuno che mentre è in metro urla ‘santi numi devo mettere il programma lana’ e lo fa?).
Mentre io continuo la mia lunga ricerca voi potete seguirmi sul mio profilo Instagram e soprattutto sul mio profilo Pinterest, fonte al contempo di desiderio e disperazione davanti alla cruda realtà di non saper riprodurre le cose che vedo. Dai su, ci sono cose divertenti.
Novecento nel Duemila: Repubblica e L’Espresso portano in edicola i romanzi del 900 divenuti famosi nel duemila
Non ho più spazio per i libri dentro casa.
Li ho contati, divisi per casa editrice o collane, ma non ho più spazio, così una volta arrivata al momento di traslocare dovrò decidere quale dei miei ‘figli’ portare con me in una nuova avventura e quali lasciare a casa di mia madre.
Una soluzione drammatica solo apparentemente che però mi permetterà di acquistarne di nuovi con la scusa della libreria nuova da riempire.